MITO DELLA CREAZIONE DELLE ISOLE HAWAI

 

L'enorme amo di Maui è chiamato "MANAIAKALANI";si narra che con questo amo,al quale fu apposta come esca l'ala dell'uccello "alae",Maui pescò la Isole Hawai.

Abbandonato dalla madre Hina,ancora in fasce,perchè deforme,il piccolo Maui si rivelò subito un intraprendente "TRICKSTER",cioè quello che nella mitologia polinesiana è un essere spirituale,giacchè riuscì abilmente a ritrovare la strada che lo ricondusse alla sua dimora e a nascondersi fra i suoi numerosi fratellini per dormire con loro.

Dopo che si fu addormentato ,il Destino lo fece diventare uno splendido bambino,al punto che la madre,accortasi del suo ritorno e della sua "miracolosa" trasformazione,lo riaccolse in casa.

Un giorno,mentre Maui pescava con i fratelli,l'amo si impigliò sul fondale marino.

Per farsi beffe di loro,gli disse che aveva preso un enorme pesce e che dovevano aiutare a catturarlo,tirando tutti insieme.

Intenti nello sforzo,però,i fratelli non si accorsero che ,dal fondo marino attaccata all'amo, stava emergendo un'isola.

Maui ripetè più volte lo scherzo creando le Isole Hawai.

 

                                               Matteo Miccoli I E

 

Secondo il mito cinese, dopo la separazione fra cielo e terra da parte del grande eroe Pangu, Nuwa si aggirava qua e là. Nonostante sulla terra ci fossero ormai monti, fiumi, piante e animali, non c’era vera vita, perchè mancava l’uomo. Un giorno camminando sulla terra deserta, Nuwa si sentì molto sola, per cui pensò di aggiungervi qualcosa di più vivace.
Scivolava sulla terra, amava molto gli alberi e i fiori, ma ancora di più gli animali, più vivaci ed energici. Osservando tutto ciò, Nuwa pensò che la creazione di Pangu non fosse perfetta e che l’intelligenza degli animali fosse lontana da soddisfarla. Quindi volle creare l’essere più avanzato di qualsiasi altro. 
Scivolando lungo il Fiume Giallo, abbassando il capo, vide la propria bella immagine riflessa nell’acqua. Molto felice, decise allora di modellare figurine con l’argilla del letto del fiume a secondo il proprio aspetto. Ingegnosa e abile, portò ben presto a termine la modellazione di molte figurine quasi simili a lei, sostituendo tuttavia due gambe alla coda di drago. Quindi soffiò su di loro, infondendovi la vita. Di conseguenza le figurine cominciarono a muoversi, diventando essere intelligenti e agili capaci di camminare e parlare. Nuwa li chiamò “uomini”, poi infuse nel corpo di alcuni l’energia Yang, l’elemento maschile attivo, per cui questi diventarono maschi, e nel corpo di altri l’energia Ying, l’elemento femminile dolce, rendendoli femmine. Maschi e femmine si misero a saltellare e a chiamarsi attorno a Nuwa, dando così vita alla terra. 
Ella desiderava riempire la terra di uomini, ma era stanca e lavorava troppo lentamente. A questo punto le venne in mente una scorciatoia, per cui inserì una corda di paglia nel fango del fiume e la fece girare, finchè la parte inferiore non fu avvolta nell’argilla, quindi la estrasse, agitandola per terra. Dove caddero grumi di fango, nacquerono dei piccoli uomini. Nuwa creò in tal modo gli uomini che riempirono la terra. 
Forse il lavoro di Nuwa poteva cessare con la presenza degli uomini sulla terra. Tuttavia questa pensò: come permettere agli uomini di continuare ad esistere? Alla fine l’uomo dove morire. Morto un gruppo, crearne un altro è fastidioso! Per questo fece accopiare uomini e donne, facendosi riprodure da soli e rendendoli responsabili della discendenza. L’umanità si è così tramandata di generazione in generazione, aumentando di giorno in giorno.

 

La domanda a quale il mito cerca di rispondere è PERCHÈ IL CIELO È LASSÙ?

Per rispondere alle domande di senso
CHI: gli uomini che popolano la Terra
PERCHÈ: perchè sono confinati alla Terra

 

                                                 Irene Radice I E

UN MITO CINESE SULLA NASCITA DELLA LUNA



Il Signore dell'Eternità donò il Sole al Giorno, perché lo illuminasse con la sua luce, facesse maturare i frutti della terra e ricompensasse le fatiche degli uomini...

La Notte si offese, lei non ricevette nulla, e rimase tristemente avvolta dall'oscurità. Ma il gigante Ti-Nu volle consolarla: affondò le sue mani invulnerabili nel molle corpo del sole e ne staccò una porzione tondeggiante, poi la avvolse in una nuvola, per portarla alla Notte. Improvvisamente un cane rabbioso si avventò su di lui: per difendersi, il gigante Ti-Nu fuggì in tutta fretta. Ma la nuvola che avvolgeva la porzione di sole da donare alla Notte era piena di fenditure e, nella fuga, il suo prezioso contenuto fuoriusciva. Ti-Nu, ignaro, continuò a correre e non si accorse di spargere intorno a sé scintille luminose, di seminare fiorellini incandescenti. Corse così velocemente che inciampò nel secchio dove era stato versato il latte argenteo di una capra sacra : quella piccola porzione di sole che non si era dispersa nella fuga vi cadde dentro, e perse la sua luminosità.

Il gigante Ti-Nu si disperò. Il cane rabbioso continuò ad inseguirlo, Ti-Nu continuò a correre per fuggire, e, tutt'oggi, ancora corre e non sa di aver creato il firmamento, con le stelle scintillanti e la pallida luna, protettrice dei sogni.

 

                                          Sofia Cardellino  I C

 

 

 

LA MITOLOGIA DELLA CREAZIONE

SECONDO I POPOLI DEL CENTRO AMERICA:

GLI INDIANI YAKIMA

Agli inizi del mondo c’era solo acqua. Whee-Me-Me-Owan, il Grande Capo Lassù, viveva su nel cielo tutto solo. Quando decise di fare il mondo, venne giù in luoghi dove l’acqua è poco profonda e cominciò a tirar su grandi manciate di fango, che divennero la terraferma.

Fece un mucchio di fango altissimo che, per il gelo, si in solidificò e si trasformò in montagne.

Quando cadde la pioggia, questa si trasformò in ghiaccio e neve sulla cima delle montagne. Un po’ di quel fango indurì e divenne roccia. Il Grande Capo Lassù fece crescere gli alberi sulla terra, ed anche radici e bacche.

Con una palla fece l’uomo e gli disse di prendere i pesci, i daini e l’altra selvaggina nelle foreste.

Quando l’uomo divenne malinconico, il Grande Capo Lassù fece una donna affinché fosse la sua compagna e le insegnò a preparare le pelli, a lavorare cortecce e radici e poi fare ceste con quelle.

Le insegnò quali bacche usare per cibo e come raccoglierle e seccarle. Le insegnò come cucinare il salmone e la cacciagione che l’uomo portava.

 

Domande alle quali il mito cerca di rispondere

 

Come è nato il mondo e l’uomo? Chi li ha creati? Secondo gli indiani Yakima, il mondo, come spesso accade, fu creato da un Creatore (il Grande Capo Lassù) che, attraverso gli elementi naturali a sua disposizione, diede origine al mondo e all’uomo. Noto anche un’alta considerazione del fango e della terra da parte del Creatore (come accade nella Bibbia), poiché gli Indiani, in particolare i pellirossa, sono strettamente legati alla terra e la venerano.

 

Perché è nato l’uomo? A che scopo? L’uomo è stato creato per svolgere i lavori di forza, di caccia e di pesca. Esso, senza la donna, è molto malinconico e completamente perso.

 

Perché è nata la donna? A che scopo? La donna è stata creata a scopo di rendere felice l’uomo, suo compagno, dare un senso alla sua vita e svolgere le attività domestiche.

 

Perché l’uomo ha un’elevata considerazione della donna? Secondo me questo mito ci vuole anche spiegare che la figura umana maschile nutre affetto e ha una buona considerazione della figura femminile proprio per i motivi contenuti nel testo: essa svolge il suo compito e l’uomo le mostra rispetto mettendosi ad un pari livello.

 

Purtroppo, nei popoli antichi (ma anche nella società di oggi), la figura della donna è ritenuta inferiore rispetto a quella maschile e molte mogli sono costrette a sottomettersi ai mariti. 

 

 

                                            Marco Palombelli  I E

 

 


 

 

IL MITO DELLA CREAZIONE

Quando Dio creò la terra e tutte le sue creature, diede all’uomo la possibilità di avere una parte gemella: la donna, affinché lui potesse avere una compagna con cui condividere la vita. Grazie a questo dono gli esseri umani poterono riprodursi, comunicare, sentirsi meno soli. Dio all’inizio rese gli uomini immortali, ma poi ci ripensò: continuavano a peccare e litigare tra loro. Il Signore però non fu così cattivo con essi e, dopo la morte, concesse ai giusti il privilegio di continuare la vita nel Paradiso. Ai malvagi, però, diede una punizione feroce: avrebbero vissuto in eterno nell’Inferno, il regno del diavolo. A tutte le creature, tuttavia, donò la possibilità del perdono e della redenzione, così come il suo infinito amore e la salvezza della fede.

 

-  Perché si è creato il mondo? Per volontà e amore di Dio.

-  Perché Dio ha creato la donna? Per dare all’uomo una compagna con cui condividere la vita e quindi comunicare, riprodursi e sentirsi meno soli: gli animali non sarebbero bastati per avere una vita felice.

-  Perché esiste il male e la morte? Non esistono per decisione di Dio, ma perché gli uomini hanno peccato.

-  Cosa c’è dopo la morte? Il Paradiso, destinato ai giusti che sulla Terra hanno aiutato il prossimo, l’Inferno in cui vanno coloro che sulla Terra non hanno rispettato la parola di Dio.

 

                                          Alessandra Palombelli I D

 

L’origine del mondo secondo gli Incas 


Nei tempi antichi la terra era immersa nell'oscurità. Allora, da un lago chiamato Collasuyu (adesso Titicaca), emerse il dio Con Tiqui Viracocha, portando con sé alcuni esseri umani. Allora Con Tiqui creò il sole (Inti), la luna e le stelle per illuminare il mondo. È proprio da Inti che il Sapa Inca, imperatore del Tawantinsuyu, discende. Al di fuori delle grandi caverne Con Tiqui modellò numerosi esseri umani, incluse alcune donne che erano già incinte. Allora egli mandò fuori queste persone in ogni angolo del mondo. Tenne però con sé un uomo e una donna a Cusco, l'"ombelico del mondo".
Con, il creatore, aveva forma umana ma era senza ossa. Egli riempì la terra con cose buone per sopperire ai bisogni dei primi esseri umani. Le persone, però, dimenticarono il dio Con e si ribellarono. Così egli li punì smettendo di mandare la pioggia. La gente allora fu costretta a lavorare duramente arrangiandosi con la poca acqua che poteva trovare nei rigagnoli rimasti. Allora si affermò una nuova divinità, Pachacamac, che cacciò Con e trasformò le persone da lui create in scimmie. Pachacamac poi si impossessò della Terra e creò gli antenati del genere umano. 

 


La nascita del mondo secondo gli Ainu.

 

Kamui creò il nostro mondo come un grande oceano adagiato su di una enorme trota. Secondo questa tradizione le maree sarebbero dovute a questo pesce che di volte in volta succhia o caccia fuori l'acqua del mare; sempre questo pesce, tramite il suo movimento, sarebbe la causa dei terremoti.
Un giorno Kamui guardando dall'alto questo mondo acquatico decise di farne qualcosa. Così mando un suo messo che fece sì che venissero a galla le isole.
Quando gli animali videro quanto fosse bello quel mondo, convinsero Kamui a lasciarli liberi di vivere in quel luogo. Kamui, tuttavia, creò anche molte altre creature. Il primo popolo, gli Ainu, avevano corpi di terra, capelli di erba-giallina. Kamui mandò Aioina, l'uomo divino, sulla terra per insegnare agli Ainu come cacciare e cucinare.

 

Questi miti rispondono alle domande: Come si è formato il mondo? Come si sono formati i nostri antenati?  E noi?                  Come si formano le maree? E i terremoti? L’uomo da chi ha imparato tutte le cose che sa?

 

 Domande alle quali i miti cercano di rispondere


Chi ha creato il mondo? Per gli Ainu fu Kamui mentre per il popolo  Incas il mondo era avvolto dalle tenebre ma c’era anche prima.


Chi e perché ha creato i nostri antenati? E noi? Per gli Incas gli esseri umani li modello Con Tiqui Viracocha e i nostri antenati, cioè le scimmie, si sono formate dopo che gli umani si dimenticarono di cosa aveva fatto Con Tiqui Viracocha e si ribellarono ma Con smise di mandargli l’acqua però prese il potere una nuova divinità cioè Pachacamac. Egli trasformò tutti gli esseri umani in scimmie ma Con si era tenuto con sé un uomo ed una donna e questi riproducendosi ridiedero vita al genere umano. Gli Ainu ci rispondono solo in parte nel senso che ci dicono solo chi ha formato gli esseri umani e per loro lo formò Kamui perché vedeva il mondo non completo, per lui mancava qualcosa.


Chi forma le maree? E i terremoti? A questa domanda ci rispondono solo gli Ainu. Sotto al mondo c’è un’enorme trota che risucchia e sputa le acque dei mari e degli oceani formando le maree. I terremoti invece si formano quando questa trota si muove.

Chi ci ha insegnato le cose che sappiamo? Perché? Gli Ainu ci rispondono che Kamui inviò Aioina per insegnarci come cacciare e come cucinare. Lo fece per amore verso il genere umano.   

 

 

 

                                 Giovanni Alessandro Manzoni 1 B

 

Nascita dell’uomo secondo i PIGMEI


Kmvum, Iddio creatore, era solo nel villaggio e si annoiava.   Allora disse: “Io farò degli uomini, ed essi mi faranno da mangiare”. E subito andò nel bosco e si diresse verso un albero di mandorlo: lo scosse e le noci caddero a terra.   Le mise nel suo sacco da cacciatore fino a riempirlo e tornò al villaggio.   Così fece per alcuni giorni finché ebbe accumulato nella sua capanna un gran mucchio di noci.   Dato uno sguardo al mucchio disse:  “Ora basta!” Prese le noci, scese alla spiaggia dove aveva ammarato la sua ampia e magnifica piroga.   Ci mise dentro le noci, poi chiamò il coccodrillo dicendo: “Vieni!”   Il coccodrillo venne e fu attaccato davanti alla piroga.   Il Creatore non remava: era il coccodrillo che tirava la piroga.   Disse Iddio al coccodrillo: “Va al largo!” e il coccodrillo prese il largo. L’acqua era tanta, tanta, tanta che non se ne vedeva la fine neppure laggiù dove il sole si tuffava. Era una distesa d’acqua sconfinata. Il coccodrillo seguitò a tirare e quando furono molto lontani, il Creatore comandò: “Fermati!”   Subito il coccodrillo si fermò tutto contento.   Allora il Creatore prese una noce, la più grossa che trovò, la girò fra le mani a lungo, vi soffiò sopra, e disse: “Tu sarai un uomo, il primo uomo!” Il Creatore prese un’altra noce, se la mise in bocca, la bagnò di saliva e la gettò lontano nell’acqua dicendo: “Tu sarai una donna!”   E la noce se ne andò verso terra.   Lo stesso fece con tutte le altre noci, l’una dopo l’altra. Poi disse al coccodrillo: “Torna indietro!”   E il coccodrillo obbediente si mise di nuovo a remare con le zampe tirando la bella piroga.   Giunto che fu alla spiaggia, il Creatore mise piede a terra.   Tutti gli uomini erano là ad aspettarlo e il loro capo gli disse: “Eccomi!” e tutti gli uomini dissero: “Eccoci!” Il Creatore li condusse tutti al suo villaggio e, quando furono sulla piazza, disse loro: ”Voi abiterete qui, ecco le vostre capanne”.   Da allora il Creatore fu il capo del villaggio degli uomini; mangiava con loro e non si annoiava più. Erano tempi felici.

Chi: iddio Kmvum

Perché: perché Kmvum si sentiva solo e si annoiava.

 

Nascita dell’uomo secondo i PELLEROSSA


Dopo che Tirawa, Iddio creatore, ebbe creato il sole, la luna, le stelle, il cielo, la terra e tutte le cose sulla terra, parlò e al suono della sua voce…apparve sulla terra una donna. Tirawa parlò agli dei del cielo e chiese loro cosa doveva fare perché la donna fosse felice e avesse dei figli.   La luna parlò e disse:   “Tutte le cose che hai fatto le hai fatte a coppie, come il Cielo e la Terra, il Sole e la Luna.   Dà alla donna un compagno, affinché possano i due vivere insieme e aiutarsi a vicenda”. Tirawa fece un uomo e lo mandò alla donna; poi disse:  “Ora parlerò a tutti e due.   Io vi do la terra e voi la chiamerete madre, il cielo lo chiamerete padre.   Chiamerete madre anche la luna, che si leva ad occidente; e chiamerete padre il sole, che si leva ad oriente.   Col tempo tu, donna, sarai conosciuta come madre e l’uomo sarà conosciuto come padre.”

 

Chi: iddio Tirawa

Perché: perché la donna era sola e necessitava di compagnia (cosa sulla terra ha un MOTIVAZIONE= ogni compagno).

 

 

Il mito secondo i pigmei

 Il mito risponde a chi (iddio Kmvum) a perché (perché lui si sentiva solo) e come (lanciando dietro di se delle noci, che così diventavano uomini, e facendo la stessa cosa con le noci rimanenti, ma leccandole, per le donne).

Queste sono le risposte secondo l’opinione religiosa di questo popolo.

 

Il mito secondo i pellerossa

Il mito risponde a chi (iddio Tirawa) a perché (perché la donna si sentiva sola) e a come (donandole un uomo al suo fianco cosicché lei non rimanesse sola ma avesse vicino a lei un suo simile come ogni altra cosa sulla terra).

Queste, invece, sono le risposte secondo l’opinione religiosa di un altro popolo.

 

Tutte le opinioni sono diverse perché anche NOI uomini lo siamo fra di noi.

 

                                              Beatrice Zaghen 1^ F

 

 

Le stelle della via lattea


     Secondo la mitologia Greca, le stelle della via lattea sono nate dalle gocce di latte

fuoriuscite da seno di Hera (Giunone), moglie di Zeus (Giove), quando per la prima volta allattò il

figlio (Ermes/Mercurio) che Zeus ebbe con un’ altra donna.

 

Domande

        * Come si sono create le stella della via lattea?

    * * Perche’ esistono le stelle?


Risposte

 

     * Secondo la leggenda le stelle della via lattea si sono create grazie a Giunone moglie di Zeus.

* * Le stelle esistono perché c’é qualcuno che dà l’amore anche se non é una cosa sua, come nel caso di Giunone che ha allattato un figlio, anche se non era suo.

 

                                                  Ribaudo Rebecca  I  D

 

 

Il mito della creazione babilonese è stato descritto nell'Enûma Elish,
di cui esistono varie versioni e copie, la più antica delle quali è
datata al 1700 a.C.
Secondo questa descrizione, il dio Marduk si armò per combattere il
mostro marino Tiamat. Marduk distrusse Tiamat, tagliandola in due
parti che divennero la terra e il cielo. Dopo, distrusse anche il
marito di Tiamat, Kingu, usando il suo sangue per creare l'umanità.


Domande:
1) Chi fu sconfitto dal dio Marduk?
2) Come vennero originate la terra ed il cielo?
3) Come venne creata l'umanità?

 

                                        Miriana Vacca 1^E

Enlil,il dio sumero.


Enlil è un dio sumero ("En"= sovrano,"lil"= vento). Fa parte dei quattro Dei principali e nasce dall'unione tra An e Ki.
An, il padre di Enlil,è il dio del cielo, invece Ki, la madre, è la dea della Terra.
Quando, secondo la leggenda, An e Ki formano Enlil, la Terra e il Cielo che erano uniti si dividono.
Enlil insieme a Ki (dalla loro unione), formano tutti gli esseri viventi: piante, uomini e animali.
Enlil si trova tra il Cielo e la Terra, é il signore del vento.
Domina il mondo e punisce i colpevoli dalle loro trasgressioni, quando invece punisce tutta l'umanità scatena il diluvio.
Enlil insegna all'uomo come vivere sulla Terra. Enlil dona all'uomo la zappa come simbolo dell'attività umana.

                                                Samuele Fiorentino I C

LEGGENDA LEGATA AGLI INDIOS  BRASILIANI

Anticamente sulla terra non cadeva mai pioggia, sicchè un giorno, nella laguna del cielo, un indio Kaxinawà gettò un pesce dorato in direzione dell'uccello pescatore. Il volatile si lanciò sull'inaspettata preda e, così facendo liberò il foro che con le zampe stava otturando. Sulla terra piovve per la prima volta.

Ancor oggi, prima che la pioggia cada, il cielo è pervaso da bagliori: sono i pesci dorati lanciati dall'indio. E la fine pioggerellina che a volte scende indica che, per la concitata attesa del volo, l'uccello pescatore si sta equilibrando su di una zampa sola.

 

 

 

Il mito risponde alla domanda:

  •    Com’è nata la pioggia ?

 

Chi ? Kaxinawà

Perché ? Perché sulla terra non cadeva mai pioggia

 

                                Sofia Cardellino – Giuditta Pistone  1^ C

 

IL SUDORE DELLA SUA FRONTE

All’inizio non c’era nient’altro che Dio e Dio dormiva e sognava. Per molti secoli Dio sognò di creare l’universo, che stava prendendo forma, ma alla fine si svegliò. Essendosi destato dal sonno, Dio si guardò intorno ed ogni sua occhiata divenne una stella. Dio era meravigliato. Cominciò a viaggiare per vedere l’universo che aveva creato. Viaggiò e viaggiò ma, dovunque andasse, non c’era limite né confine. Infine arrivò sulla terra. Egli era stanco ed il sudore gli bagnava la fronte. Una goccia di sudore cadde sul suolo e diventò viva. Nacque così il primo uomo. L’uomo è stirpe di Dio, ma non venne creato per diletto. Fu generato dal sudore e, fin dall’inizio, fu condannato ad una vita di fatica.

 

Questo mito risponde alle seguenti domande di senso:

1) Chi ha creato il mondo?

2) Chi ha creato l’universo e perché?

3) Chi ha creato l’uomo e perché?

4) Da dove si sono formate le stelle e perché?

 

1/2/4 - Il mondo e l’universo sono stati creati da Dio durante il suo lungo sonno. Il sonno di Dio è pieno di sogni, quindi di desideri. Il desiderio di Dio è in grado di creare il mondo e l’universo. Le stelle sono create dallo sguardo di Dio, non appena si sveglia. E’ come se i sogni e i desideri di Dio gli fossero rimasti impressi negli occhi. Dio è luce, cioè desiderio e quindi progetto, vita . Sembra quasi che non sia Dio a creare ma la sua luce che è così grande ed incontenibile da inondare tutto. Le stelle sono un pezzettino di Dio, della sua luce, del suo desiderio. Per questo anche noi guardiamo il cielo e le stelle quando desideriamo qualcosa che non possiamo realizzare qui dove viviamo e con le nostre forze. L’universo rispecchia la grandezza e la potenza di Dio.

 

3 – L’uomo invece nasce dalla fatica di Dio. Gli autori del mito vogliono giustificare la fragilità dell’uomo che deve conquistarsi tutto con il proprio sudore. Ma vogliono anche dire che l’uomo e Dio si assomigliano perché anche Dio fa fatica e si stanca. Dio, infinito come l’universo, appare qui umanizzato, mentre suda e fatica, nel momento in cui nasce l’uomo. Inoltre l’uomo che nasce dal sudore di Dio acquista un valore speciale, ancora più prezioso del mondo e dell’universo che sono già infiniti, perché è da conquistare: l’uomo è creato per ultimo, alla fine di un lungo viaggio dove la Terra appare come il confine dell’universo ma anche la meta.

 

                                               Letizia Torre - 1^ E

 

  

 

 

  LA NASCITA DELLA TERRA IN UN MITO ADJA (GHANA)

 

 

 

 

Il Cielo era maschile e conteneva l'Acqua.La terra era femminile e le sue viscere conteenevano il Fuoco.La Nacque dall'iniziativa del Cielo,che un giorno inviò la sua Acqua sulla superficie della Terra.La Terra accolse la prima Pioggia,che,con la sua freschezza,fece germogliare le piante.Alcune si trasformarono in animali,altre in uomini.Il Cielo e la Terra,messi in contatto dalla Pioggia fecero scoppiare il Fulmine,che scatenò l'impulso primordiale,mettendo in perpetuo movimento il Cielo e la Terra stessi,l'Acqua ed il Fuoco,che l'uno e l'altra contenevano.Da quei tempi immemorabili,prolungando la potenza del fuoco,i nostri antenati hanno imparato a far scaturire il Fuoco della pietra e del legno secco.Con il fuoco l'uomo trasformò la laterite in ferro.Poi forgiò il ferro per fabbricare delle armi per la caccia e degli attrezzi per il lavoro dei campi.

 

 DOMANDE

 

1.Chi conteneva il Fuoco?

2.Chi conteneva l'Acqua?

3.Perchè la Terra accolse la prima pioggia?

4.Chi fece scatenare il Fulmine?

5.Chi trasformò la laterite?

6.Perchè fabbricò le armi?

 

  RISPOSTE


1.La Terra era femminile e le sue viscere contenevano il Fuoco.

2.Il Cielo era maschile e conteneva l'Acqua.

3.Per far germogliare le piante.

4.Il Cielo e la Terra.

5.L'uomo.

6.Per lavorare i campi.

 

DOMANDE

 

1.Come germogliarono le piante?

2.Come si trasformarono le piante?

3.Quando scoppio il fulmine?

4.Come impararono a scaturire il fuoco?

5.Cosa fece l'uomo con il fuoco?

6.Cosa fece poi con il ferro?

 

RISPOSTE

 

1.La terra accolse la prima Pioggia,con la sua freschezza

2.Alcune in animali altre in uomini

3.Quando il cielo e la terra furono messi in contatto

4.Prolungando la potenza del fuoco

5.Trasformò la laterite in ferro

6.Lo forgiò per fabbricare  armi da caccia

 

                              Rossana Scalise - 1^ D

 

Gli Egizi credevano che il mondo fosse stato creato da RA(il sole). All'inizio non c'era nulla,solo il NUN,una grande massa d'acqua che rappresentava il niente. Dal NUN si distaccò progressivamente il sole, RA. Sputando per la terra egli originò il dio SHU(il soffio vitale) e la dea TEFNU(l'acqua).

Dalla loro unione nacque GEB(la terra) e NUT(il cielo). In seguito furono creati gli altri déi ed infine gli uomini. Al termine di questo grande lavoro,RA regnò sull'Egitto dove vivevano insieme uomini e déi. Ad un certo punto però gli uomini si ribellarono e RA si ritirò in cielo lasciando il potere ai suoi discendenti. In seguito,sulla terra regnarono i semidèi ed infine i faraoni umani. E’ per questo che il faraone  è considerato il figlio degli déi e loro rappresentante in terra.

 

DOMANDE A CUI RISPONDE QUESTO MITO:

 

1. come si è formata la terra?

Secondo gli Egizi la terra si è formata grazie al dio RA (il sole)

 

2. come si sono formati gli uomini e gli dèi?

    Gli uomini e gli dèi si sono formati dalla forza del dio RA.

 

3. come è nato il faraone?

  Il faraone è nato dopo che sull'Egitto regnarono RA e i semidéi.

 

                                         Alexandra Badea - 1^ E

 

 
 

ambi

 

 

 

MITO DEGLI EGIZI


All'inizio c'erano solo le acque del caos,sovrastate dal buio e dal silenzio. Otto creature,dalla testa di rana i maschi e di serpente le femmine, nuotavano nelle acque del caos,prima della creazione. Poi le creature,poi si fusero, formando il Grande Uovo. Dopo un tempo lunghissimo,il guscio si ruppe ed apparve il Creatore, padre e madre di tutte le cose, fonte di ogni vita, il dio Sole.

Le due metà del guscio separarono le acque del caos e il Creatore le fece diventare il mondo.

Mentre giaceva nell'abisso delle acque, il Creatore si sentiva molto solo e voleva abitare con gli altri esseri viventi nel nuovo mondo. Così i pensieri del creatore divennero gli dei e tutte le altre cose del mondo e le sue parole diedero vita alla Terra.

 

DOMANDE:

1.Chi aveva le teste di rana e chi invece quelle di serpente?

2.Chi formò il Grande Uovo

3.Chi apparve quando si ruppe il guscio

4.Perchè creò gli esseri viventi

 

RISPOSTE:

1.maschi avevano le teste di rana e le femmine di serpente

2.Le creature

3.Apparve il creatore

4.Perchè si sentiva molto solo

 

                                    Giorgia Zambito- 1^ D