A scuola di emozioni e sentimenti

Prima lezione

A SCUOLA DI EMOZIONI E SENTIMENTI  (1^ LEZIONE)

 

Possiamo imparare ad essere amici delle nostre emozioni. Esse ci consentono di conoscere: ciò che accade, ciò che vogliamo, ciò che per noi è importante.   

Gioia     Tristezza     Collera     Paura    Noia         te ne vengono in mente altre?  Scrivile!

  Ascolta le tue emozioni: Esse guidano il tuo comportamento. Ti fanno piangere se ti senti triste, ti fanno sorridere se ti senti contento, ti fanno gridare se ti senti furioso, ti fanno saltare se ti senti felice.

  Quando proviamo a lungo un’emozione nei confronti di qualcuno o di qualcosa diciamo che proviamo un sentimento. Tutti proviamo emozioni e sentimenti, anche se a volte alcuni li nascondono.  E’ normale sentirsi tristi o allegri, o ansiosi, o arrabbiati…. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne, tutti hanno emozioni e sentimenti.

   Le emozioni sono tante e ogni emozione ha il suo nome. Più emozioni sai nominare più sarai in grado di capire te stesso e gli altri. Le parole che descrivono emozioni e sentimenti sono molto utili. Ti aiutano a esprimere cosa sta accadendo dentro di te.

   Ecco alcune parole che indicano emozioni:

-        soddisfatto  contento  allegro  felice  euforico

-        scontento  dispiaciuto  triste    infelice  depresso

-        preoccupato  agitato  ansioso  spaventato  terrorizzato 

-        infastidito  irritato  nervoso  arrabbiato  furioso

 Ci si può sentire anche… Prova ad aggiungere altri stati d’animo.

 Prova anche a  disegnare le espressioni del volto che  corrispondono a queste emozioni oppure a ritagliare, da riviste o fumetti, foto o personaggi il cui viso esprime chiaramente un’emozione, scrivendola a fianco. A casa, mettiti davanti allo specchio e osserva il tuo viso mentre provi a realizzare il maggior numero possibile di espressioni, pensando a quali emozioni rivelano.

 

Le emozioni non sono né buone né cattive, né giuste né sbagliate. Sono solo emozioni. I comportamenti che derivano da certe emozioni non sempre però sono buoni e giusti. A volte certe emozioni non sono piacevoli: quando ad esempio ti senti triste o geloso, non puoi dire di provare qualcosa di piacevole. Alcune emozioni non ci aiutano a star bene con noi stessi e con gli altri, anzi rischiano di metterci nei guai perché ci portano ad agire in modo dannoso.

  Prova a rievocare un episodio in cui ti sei comportato in modo dannoso o scorretto a causa dell’emozione che provavi.

  E’ utile riconoscere quali sono le emozioni che non ci fanno stare bene e quando diventano troppo intense, per cercare di trasformarle. Ma possiamo riuscire a trasformare certe emozioni solo se le accettiamo. Questo significa cercare di evitare di svalutare o di condannare se stessi o gli altri per le emozioni che vengono manifestate. Ricorda: si può cambiare solo ciò che si accetta!

  Non c’è niente di male se a volta ci viene da piangere o alziamo la voce per il nervoso. E’ bene capire le nostre emozioni piuttosto che soffocarle. Se soffochiamo dentro di noi le nostre emozioni negative, queste continuano a tormentarci. Alcuni credono che una persona “forte” non dovrebbe mai mostrare i propri sentimenti. In realtà, fingere di non avere sentimenti significa far finta di essere un robot, e ciò può rendere difficile diventare consapevoli delle proprie emozioni.

  Le emozioni sono necessarie.  Sono un segnale che ci avverte quando qualcosa non va, se c’è qualche pericolo, che c’è qualcosa a cui dobbiamo stare attenti o che qualcuno non si sta comportando bene con noi. Possono aiutarci a decidere cosa fare o dire, possono aiutarci a riconoscere ciò che ci piace non ci piace, possono esserci amiche!

 

Ora prova a fare il gioco del “Mi sento…quando…”, scrivendolo o a voce alta con un compagno.

  Proponi a te stesso o al/la tuo/a amico/a delle emozioni e cerca di ricordare delle situazioni che ti fanno provare quella emozione; oppure fai viceversa: pensa a situazioni che ti sono capitate e cerca di esprimere l’emozione che hai provato, in modo più preciso possibile.

D’ora in poi, quando provi una forte emozione, cerca di esprimerla con le parole

 

ESERCIZI PRATICI

 

Gli esercizi che vi ho suggerito sono: 

 

- disegnare le faccine scrivendo a fianco quale emozione esprimono;

 

- ritagliare qualche foto da riviste e scrivere a fianco l'emozione che esprime, essendo il più possibile precisi, cogliendo le sfumature dei sentimenti;

 

- guardarsi allo specchio per scoprire quante emozioni esprime il vostro volto e per esprimere più consapevolmente le vostre emozioni con la mimica facciale;

 

- fotografarsi con la webcam in diverse espressioni e attaccare le foto sul quaderno corredate di didascalia;

 

- raccontare l'episodio in cui vi siete pentiti di aver fatto o non aver fatto qualcosa a causa della vostra forte emozione;

 

- scrivere un bell'elenco di "Mi sento..... quando...", con tante emozioni

 


Seconda lezione

A SCUOLA DI EMOZIONI E SENTIMENTI  (2^ LEZIONE)

Nella 1^ lezione abbiamo scoperto che si può cambiare solo ciò che si accetta. Ma si può accettare solo ciò che si conosce. Spesso però, pensiamo e agiamo in modo inconsapevole. Mentre camminiamo, mangiamo o facciamo qualche altro gesto abituale ci muoviamo in modo automatico, senza consapevolezza.

Prova a fare attenzione ai tuoi movimenti, quando compi un’azione abituale. Quando ti senti più consapevole dei movimenti, presta attenzione alle tue emozioni, dicendo a te stesso: “Provo rabbia, ma io non sono la mia rabbia”; “Provo paura, ma io non sono la mia paura”; ecc.

 

Il metodo ABC

Quando accade qualcosa di spiacevole (una persona ci ha preso in giro o ci ha detto qualcosa di offensivo) il nostro sentimento di rabbia ci fa dire: “Quella persona mi ha fatto arrabbiare!”. Pensiamo  cioè che l’offesa (che chiamiamo A) sia la causa del nostro sentimento di rabbia (che chiamiamo C). Ma non ci rendiamo conto che fra l’evento iniziale e la nostra emozione esiste un altro elemento molto importante: il nostro pensiero. Per esempio, se una persona ci prende in giro, possiamo pensare: “Come si permette! Non lo sopporto! Ora gliela faccio pagare!”. Quindi:

L’evento A   fa scattare nella mia mente il pensiero B  che provoca l’emozione C.

Prova ora a ricostruire l’ABC di queste situazioni: Sei solo in casa e senti un forte rumore… Sei rimproverato per una cosa che non hai fatto… Non ti riesce una cosa a cui tieni molto…

Prova anche a ricostruire l’ABC di forti emozioni che hai provato ultimamente.

Sono soprattutto i pensieri e non quello che ci succede a farci sentire in un certo modo. Se, per esempio, quando una persona ci dice una parola offensiva, il nostro pensiero è: “ Non mi piace come si sta comportando con me; è fastidioso essere insultati, ma non è la fine del mondo; se rimango calmo forse tra poco la smetterà”,  questo pensiero ci farebbe sicuramente provare meno rabbia.

 

 

I virus mentali e gli antivirus

Esaminiamo ora i pensieri negativi che fanno nascere in noi forti emozioni ed i pensieri che possono vincerli:

1)  Pretendere, esigere. Se mi viene da pensare: “Io devo avere quello che voglio!, “Le cose devono andare sempre come voglio io!”, “Gli altri devono sempre trattarmi bene! ... Posso invece pensare: “Mi piacerebbe che…”, “Sarebbe bello se…”, “E’ meglio se…”, “Vorrei…”

2)  Dare interpretazioni sbagliate. Se mi viene da pensare: “Lo ha fatto apposta!”, “E’ successo per colpa mia”, “Si è comportato così perché ce l’ha con me”… Posso invece pensare: “Cercherò di capire perché si è comportato in quel modo”; “E’ un peccato che le cose siano andate così, ma non è solo colpa mia”; “Non mi piace come si è comportato, ma può essere lo stesso mio amico”.

3)     Svalutare. Se mi viene da pensare: “E’ uno stupido!”, “E’ cattivo”; “Sono un incapace, uno stupido”… Posso invece giudicare i comportamenti anziché la persona , saperne vedere anche gli aspetti positivi e pensare di me: “Ho sbagliato, ma posso imparare a fare meglio”, “Mi sono comportato male, vediamo come posso rimediare”.

4)     Ingigantire. Se mi viene da pensare: “E’ una cosa tremenda!” “Non lo sopporto proprio!”… Posso invece rendermi conto che certe cose possono essere spiacevoli, dolorose, fastidiose, sgradevoli, irritanti, ma non “terribili”, “tremende”, “insopportabili” .

5)     Generalizzare. Se mi viene da pensare: “Tutti ce l’hanno con me”, “Nessuno mi vuole bene”, “Se la prendono sempre con me”, “Mi va sempre tutto male”, “Non riuscirò mai…” “Non mi fanno mai…”… Insomma, quando uso le espressioni sempre, mai, nessuno,  tutti, posso sostituirle con: spesso,  qualche volta, raramente, qualche persona, poche persone

Prova a rifare l’esercizio dell’ABC, sostituendo al virus mentale che ha provocato in te quelle forti emozioni, gli antivirus efficaci e poi scrivi come ti saresti sentito se avessi pensato così.

 

 

ESERCIZI

 

 

I miei suggerimenti sono:

 

- fai qualche gesto a rallentatore per accorgerti della tua emozione;

 

 

ALLORA, TI SONO CHIARE LE REGOLE PER VIVERE BENE LE TUE EMOZIONI E I TUOI SENTIMENTI?

 

- Scoprire l'emozione che provi in questo momento e dirla a te stesso/a

 

- dire all'altro la tua emozione, ma sempre in prima persona: "Io mi sento..., perché..."

 

- fai attenzione ai virus (tutti, nessuno, sempre, mai, non riuscirò...)e sostituiscili con gli antivirus (qualcuno, quache volta, più tardi, forse...) !

Terza lezione

A SCUOLA DI EMOZIONI E SENTIMENTI  (3^ LEZIONE)

 

  A volte può capitarti di provare emozioni negative molto forti. Ti senti così arrabbiato/a o spaventato/a o triste da non riuscire proprio a dominare il tuo stato d’animo. In questi casi può esserti utile avere a disposizione un salvagente emotivo:

- trova qualcosa che ti faccia ridere (se riusciamo a vedere quello che ci accade come un film, a volte possiamo trovare qualcosa di buffo anche nelle cose che ci preoccupano);

- cerca qualche distrazione ( vai a fare una passeggiata e racconta a te stesso quello che vedi, tocchi, senti: è un buon metodo per allontanare la tristezza);

- parla a te stesso come a un amico dicendoti le frasi “antivirus” della scorsa lezione;

- accendi la fantasia (immagina di andare nello spazio e di guardare dall’alto i tuoi problemi; oppure di incontrare il tuo personaggio preferito: cosa ti direbbe?; o di affrontare la tua emozione come se fosse un mostro, a cui portare un regalo che lo neutralizzi: per es. il ghiacciolo al drago della paura…; o anche di mettere le tue preoccupazione nelle bolle di sapone, che salgono verso il cielo).

 

Trucchi per essere sereni

 

  Esaminare con attenzione la realtà che ci circonda e le situazioni che viviamo significa avere una giusta visione delle cose.

  Correggere i pensieri estremamente negativi, imprecisi o “distorti” significa avere una giusta visione delle cose.

  Non sempre è possibile evitare le frustrazioni, ma possiamo imparare a tollerarle.

  Essere una persona responsabile significa trattare gli altri come vorremmo che gli altri ci trattassero.

  Tu hai il diritto di esprimere le tue opinioni e le tue idee, ma hai anche la responsabilità di farlo senza offendere gli altri.

Non devi per forza essere uguale a tutti gli altri, non devi per forza fare le cose per essere come gli altri. Tu puoi essere diverso dagli altri ed essere lo stesso una persona che vale!

  Chiedere ciò che si desidera è giusto, ma non è corretto pretenderlo.

  E’ molto importante anche il modo in cui dici no, per evitare che tu possa ferire l’altra persona.

Ricordarsi che tutti possiamo sbagliare, perché siamo esseri umani. Commettere un errore non significa essere una persona sbagliata!

  Ricordati i complimenti che ricevi e ripetili a te stesso di tanto in tanto.

  Non puoicontrollare il comportamento di quelli che ti prendono in giro o ti offendono, ma puoi controllare ciò che pensi quando vieni preso in giro o ti senti offeso.

  Piuttosto di trovare l'amico perfetto, impara tu a essre un amico disponibile.

  Dividi la parte migliore di te con gli altri!

Non sarà sempre facile ricordare gli eventi piacevoli e ci saranno giorni in cui ti sembrerà impossibile. Ma non rinunciare: se insisti puoi riuscire a trovarli.

 

                         (Mario Di Pietro “L’ABC delle mie emozioni” – Edizioni Erickson – Trento ’99)

 

Ripassando

RIPASSANDO LE LEZIONI DELLA SCUOLA

DI EMOZIONI E SENTIMENTI

 

 

Ricordate che l’anno scorso dicevamo che le emozioni non sono né buone né cattive, che vanno conosciute affinché impariamo a gestirle e governarle? Bene, vediamo se avete imparato a riconoscerle e ad associarle a situazioni che avete vissuto.

 

Ora disegnate una tabella a due colonne: a sinistra scrivete un elenco, il più possibile esteso, delle emozioni che vi è capitato di provare e, a destra, scrivete  uno o più occasioni in cui avete provato quell’emozione.

 

Nella prima lezione, abbiamo imparato che non siamo responsabili delle nostre emozioni, ma delle scelte che facciamo perché spinti da quelle emozioni.

 

  Raccontate due episodi in cui avete provato forti emozioni: nel primo siete stati fieri di come avete affrontato la situazione, nel secondo invece avete agito in modo tale da lasciarvi amarezza.

 

  Vi ricordate che, nella seconda lezione, si diceva che non sono tanto le emozioni a suggerirci un comportamento, quanto piuttosto il “pensiero che ci sta sotto” (ricordate l’ABC?).

 

Scrivete qual è il pensiero che si nascondeva sotto le due scelte che avete raccontato prima.

 

Ora disegnate una nuova tabella a due colonne: nella prima scrivete tutti i pensieri negativi che vi è capitato di pensare di voi stessi.

 

Nella seconda scrivete i pensieri che corrispondono maggiormente alla verità, quelli che dovreste pensare ogni volta che vi viene sfiducia, tristezza, ansia, paura e che vi incoraggiano a proseguire, perché vi mostrano la vostra vera personalità, sicuramente ricca di pregi, e la realtà, sicuramente piena di aspetti positivi.

 

Infine, dividete un foglio in tante parti quanti sono i componenti della vostra classe e su ciascuno scrivete il nome di uno dei vostri compagni. Sotto scrivete un messaggio in cui fate i complimenti a quel compagno per come è stato (o lo è frequentemente) capace di vivere in modo positivo un’emozione. Fate leggere all’insegnante (che sarà il vostro “postino”) i vostri complimenti, che verranno recapitati al destinatario. Ciascuno incolli i complimenti dei compagni su un foglio intitolato “Imparo a vivere e dirigere le mie emozioni”.