C'erano una volta due ragazzi, che stavano facendo un lungo viaggio. Un giorno arrivarono in cima ad una collinetta e guardarono il cammino che li aspettava.  Notarono, in fondo alla discesa, due casette, l'una di fronte all'altra, uguali. Più si avvicinavano, però, più si accorgevano che il giardino che circondava le due villette era molto diverso: uno era pieno di erbacce e il proprietario della casa era tutto indaffarato nel cercare di estirparle. L'altro era pieno di fiori, e il proprietario della casa era steso su una sdraio a sorseggiare una bibita.

 

Il primo signore non si accorse del passaggio dei ragazzi. L'altro sì, e li invitò a sedersi un poco all'ombra del suo albero e a ristorarsi con qualcosa di fresco.

 

Dopo un po', uno dei ragazzi gli cheise: "Mi scusi, ma come è possibile che lei e il suo vicino abbite le vostre case sullo stesso terreno e abbiate due giardini così diversi?"

 

Ah, già! Vi dirò: anch'io, un tempo avevo un gierdino brutto come il mio vicino. Strappavo le erbacce di qua, e crescevano di là. Strappavo le erbacce di là e crescevano di qua. Ero disperato. Finché, un giorno, ho scoperto che esistono dei semi che fanno nascere questi bellissimi fiori che vedete e che cacciano via le erbacce, e il mio gierdino si mantiene bello da solo!"

 

Il ragazzo ci pensò un po' su e poi disse: "Lo sa che anche a noi succede così?"

 

Che cosa? Succede anche a noi che, se cerchiamo di scacciare il male con altro male, i pensieri di bui con altri pensieri bui, il male aumenta invece di scomparire.

Se, invece, cerchiamo di scacciare il buio con anche solo un poco di luce, il buio è vinto, e noi possiamo godere della luce, lasciamo spazio alla gioia.

 

Più tardi, il secondo ragazzo si accorse che poco distante c'era un'altra casetta, del tutto simile alle altre due e chiese: "Chi vi abita?"

"Oh, un mio amico! Un medico. Anche lui ha il giardino pieno di fiori. Però lui, quando esce dal suo cancello,  porta sempre con sé un cestino per raccogliere le erbacce che trova lungo i sentieri, così li può trasformare in medicinali"

 

Anche noi siamo in grado di trasformare le situazioni negative in occasioni per un bene più grande, come hanno fatto tante persone, più o meno famose, seminando il bene laddove c'era tanto dolore

 

(fiaba tratta da "Il cammino della felicità" di Bernard Benson)